28 Apr LE MICORRIZE
Che cosa sono?
Il termine micorrize deriva dal greco: mycos significa fungo e rhiza radice.
Le micorrize sono associazioni simbiotiche tra funghi del terreno e radici non lignificate delle piante. La simbiosi ha luogo nell’apparato radicale del vegetale e comporta un reciproco scambio di vantaggi tra i due organismi coinvolti. I vantaggi risiedono nel nutrimento e nella creazione di un ambiente favorevole a microrganismi utili e sfavorevole a patogeni e parassiti.
Queste simbiosi sono, nella maggior parte dei casi, di tipo mutualistico, per cui i due organismi portano avanti il loro ciclo vitale vivendo a stretto contatto e traendo benefici reciproci. Oltre alle micorrize, altri esempi di simbiosi mutualistiche si hanno nei licheni (alghe e funghi), nei coralli (alghe e celenterati) e nelle associazioni tra rizobi e leguminose. Le micorrize rappresentano il tipo di simbiosi più diffuso in natura: si stima che coinvolgano circa il 90% degli alberi che crescono in foreste temperate.
Quali tipologie ci sono di micorrize?
Le micorizze si suddividono in due grandi gruppi: ectomicorrize e endomicorrize.
Le ECTOMICORRIZE sono funghi che colonizzano soltanto alcune specie di piante, formando uno strato fungineo esterno alle radici della pianta. Generano spore come forma di sopravvivenza e diffusione, le quali sono trasportate dal vento, animali o dall’azione dell’uomo.
Le ENDOMICORRIZE sono simbionti obbligati. A differenza delle ectomicorrize penetrano all’interno dei tessuti e delle cellule dell’ospite e non formano un rivestimento esterno. Queste sono di interesse diretto e specifico sulle colture agrarie.
Come funzionano le micorrize?
I funghi micorrizici realizzano un’associazione simbiotica con le radici, fornendo alla pianta i nutrimenti presenti nel terreno e ricevendo in cambio carboidrati necessari alla loro sopravvivenza, instaurando un rapporto di mutuo supporto e vantaggio. Un esempio di rapporto vantaggioso lo scambio glucidi-acqua: la pianta convoglia gli zuccheri dalle foglie all’apparato radicale in modo da fornire nutrimento ai funghi, il micelio di questi offre la sua alta capacità di assorbire l’acqua e sali minerali dall’ambiente per dissetare la pianta.
In alcuni casi si connettono tra loro creando una sorta di sistema dei vasi comunicanti. Un’altra azione tipica dei funghi micorrizici è quella di proteggere le piante. Le radici sono protette dagli ambienti imperacidi, da molti tipi di agenti inquinanti e contaminanti; sono inoltre protette da funghi nocivi e parassiti.
Che ruolo hanno nell’agricoltura biologica?
Agricoltura biologica non vuol dire lasciare la coltivazione in balia delle avversità e assistere impotenti agli attacchi di insetti e malattie fungine. Nell’agricoltura biologica sono ammesse strategie di difesa ecosostenibili, che prendono spunto da processi già esistenti in natura. Un esempio sono le micorrize. Il loro utilizzo avviene quando le piante presentano una salute cagionevole a causa di contaminazioni del terreno o dell’atmosfera, di attacchi ripetuti da parte di parassiti, oppure, quando i terreni di coltura non sono nelle condizioni ideali, troppo argillosi, calcarei o acidi.
Su quali colture utilizzarle?
Le endomicorrize possono colonizzare piante di interesse agricolo come ortaggi e alberi da frutto, tuttavia non riescono a colonizzare le piante della famiglia delle brassicacee (ovvero cavoli, broccoli, cavolfiori, rapanelli, rucola,..) e le chenopodiacee (spinaci, coste, barbabietole,…). Per questi tipi di ortaggi dunque la tecnica non è utilizzabile, mentre si può sperimentare con successo su tutte le altre famiglie di piante orticole.
Come migliorano la resa agricola?
Una pianta micorrizata subisce un incremento dell’apparato radicale, che può arrivare a essere sette volte più esteso rispetto a quello di una pianta normale. Questo si traduce in benefici per la pianta quali:
– Miglior capacità di assorbire sostanze nutritive come azoto, fosforo, potassio, ferro, zinco, manganese, rame. Di conseguenza nella coltivazione serviranno meno fertilizzanti, ottimizzando le sostanze presenti nel terreno, inoltre possono migliorare le qualità organolettiche di verdure e erbe aromatiche.
– Miglior resistenza alla siccità, grazie a una maggior capacità di assorbire e immagazzinare acqua, tramite l’apparato radicale più sviluppato. Ciò significa piante da annaffiare meno frequentemente e una resistenza maggiore al caldo dei mesi estivi.
– Miglior resistenza a malattie fungine, le quali vengono osteggiate dalle micorrize con effetto di barriera meccanica.
– Effetto repellente sui nematodi, grazie ai microrganismi che si sviluppano tra le radici delle piante orticole micorrizzate.
– Diminuzione della sofferenza delle piantine nel momento del trapianto, grazie a un apparato radicale più reattivo.
Le micorrize, quindi, permettono di avere piante più vigorose e resistenti alla maggior parte delle avversità, diminuendo il fabbisogno di concimi con una tecnica completamente naturale. Una vera rivoluzione biologica.